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La scatola delle sorprese...


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
10.01.2022    |    4.989    |    5 9.0
"Devo sdraiarmi nel centro del letto, vestita solo dell'intimo e delle scarpe che Lui ha scelto per me..."


Tutto è successo così in fretta.
Io non avrei mai saputo il suo nome né mi sarebbe stato concesso di vederlo.
Mi avrebbe presa e usata solo per il suo piacere.

La giornata mi è sembrata volare via in attesa di questa sera. Del suo arrivo...

Ho preparato la camera come mi ha chiesto.
Lenzuola di seta nera, candele per la luce disposte esattamente nei punti che Lui ha deciso.
Un mazzo di rose bianche e alcuni bastoncini di incenso con fragranza di legno di sandalo, per profumare la stanza. La porta di casa non è chiusa a chiave e sto già ascoltando quel CD che mi ha spedito che farà da colonna sonora al nostro incontro.

La sua "presenza" mi aveva colpito quasi subito, tra i tanti nick maschili e senza volto di quel forum, a cui mi ero iscritta solo per far piacere a un'amica. Ero stata sedotta dai suoi rari e solitari interventi capaci di creare il vuoto, "Un prima e un dopo", intorno al quale tutto quanto il resto diventava opaco e incolore. Mi accorsi poi, con troppo ritardo per poter fuggire, di quanto le sue parole mi scavassero dentro, sempre più in profondità, senza pietà, con precisione chirurgica, come se mi conoscesse da sempre, portando in superficie i mie desideri più nascosti che turbano spesso le mie notti di veglia.

Un solo squillo al mio cellulare,
mi avverte che Lui è qui...

Prendo il nero nastro di morbida seta dalla sua "Scatola delle sorprese" e mi bendo gli occhi, ubbidiente, come mi ha chiesto di fare. Devo sdraiarmi nel centro del letto, vestita solo dell'intimo e delle scarpe che Lui ha scelto per me.Sono eccitata e impaurita, è da quando qualche giorno fa, ho ricevuto e aperto quella scatola, che lo aspetto nella mia testa e fra le mie gambe.

Non sento neppure la porta aprirsi, la sento richiudersi alle sue spalle.
I miei sensi sono tesi allo spasimo. Ascolto i suoi passi che si avvicinano attraverso il corridoio, seguendo le mie guide di luce. Ora percepisco la sua presenza nella stanza, riesco a percepire il suo profumo. Sa di buono, di cuoio e di legno stagionato, è in piedi e mi osserva poi si china su di me. Le sue mani mi sfiorano percorrendo tutto il mio corpo lentamente, delicatamente, come se dovesse memorizzarne i confini per poterli poi riconoscere per sempre, nelle oscurità più profonde della notte.

I nostri accordi sono semplici, potrà usarmi come vuole per il suo piacere, ed io gli sarò sottomessa non gli porrò domande, non gli farò richieste.

Si toglie la giacca, sento la seta della sua cravatta indugiare sulle mie labbra e tra le mie gambe, con movimenti scarni e decisi mi lega con larghi nastri di raso le mani e i piedi. Perdo per un attimo il contatto con la realtà, sono così eccitata e liquida da sentirmi stupidamente imbarazzata pensando a quanto Lui nel toccarmi mi sentirà già aperta e sottomessa.

"Sono semplici i miei strumenti di tortura", mi aveva scritto...:,le mie mani che sanno come e dove toccarti, la mia bocca, i denti e la lingua che vorranno assaggiare, succhiare, mordere e penetrare ogni centimetro della tua pelle e poi la mia lama di carne che ogni volta penetrerà, dilaterà e trafiggerà il tuo sesso e la tua mente fino a farti urlare.

Sono legata a questo letto, in attesa.

Le sue dita dentro di me, agili e brutali, mi aprono tutta, mi profanano nella mia carne più tenera, altre dita riempiono la mia bocca, mi impediscono di gridare, si riempiono della mia saliva, sento la sua lingua infilarsi nella mia bocca per scoparla in una rapida sequenza prima di correre verso i miei seni, prima uno e poi l'altro.
La lingua pesante sulle sensibili areole, poi le labbra che stringono i capezzoli, e infine i suoi denti che mordono quasi a lacerare la pelle e insieme ogni mia ragione.

Dolore e piacere, paura ed estatico stordimento. Non so più chi sono, non lo voglio sapere.Lui non parla, se mi concentro lo sento appena respirare, i miei gemiti lo rendono sempre più determinato e cattivo, mi fruga nelle viscere fino a farmi avere un orgasmo crudo e lunghissimo che mi fa perdere ogni controllo sul mio corpo, la sua mano preme sulla mia bocca per attenuare i miei gemiti e mi ritrovo fradicia di qualcosa che odora di sesso e urina che bagna il letto che riempie la stanza e le mie narici.

Lui non c'è..., è scivolato via silenzioso, ne approfitto per rilassare i muscoli, per respirare lenta e riprendere il controllo del mio corpo.
Eccolo è tornato!

Con una leggera carezza mi apre, mi bacia tra le gambe poi con un piccolo asciugamano umido e caldo, lava via il mio piacere dalla pelle. Non l'ho sentito spogliarsi, eppure so che ora è nudo, percepisco tutto intorno a me il suo calore in un aurea dorata che scalda la mia pelle.

Adesso è sopra di me!

Sono come una bambola a cui un primordiale animale-dio ha dato il dono della vita per farne la sua puttana, la sua compagna di giochi osceni e lascivi. Mi riempie, mi scuote, mi gira, mi morde, si nutre del mio sesso, penetra ogni mio orifizio costringendomi con forza ad aprirmi ad ogni passaggio del suo cazzo duro e bastardo. Sussulto, m'inarco, sento il mio petto sollevarsi cercando di respirare, sono nello stesso tempo rigida e morbida plastilina tra le sue mani.

Non posso muovermi né parlare,
solo lui può farlo.

Stringe le mie mani per tendere ancora di più le mie braccia e il mio corpo. Per penetrarmi ancora più profondamente. Lo sento accelerare i suoi movimenti. Spinte sempre più violente che sembrano volermi staccare le gambe dal corpo. Non resisto più, sento un'altra ondata di piacere arrivare, devo ricacciarla indietro, potrò godere come prima, solo quando Lui me lo concederà.

Questa è la regola, lui è il mio padrone.
Le sue prime parole, sono solo un sussurro nelle mie orecchie.

"Ora vai. Vai sei libera", mi dice.

Poi, ancora come una bestia mai sazia penetra in me.
Mi lascio andare e sono centinaia i punti luminosi che da ogni parte del mio corpo risalgono a formare un unica grande luce di pura energia che mi esplode nel ventre. Non riesco a trattenere le mie urla di piacere che Lui questa volta lascia scivolare libere tra le pareti della stanza.

Sono ancora scossa dal mio piacere mentre lo sento raggiungere il suo, dentro di me, il suo calore liquido e potente e la sua carne mi riempiono tutta. Mi abbandono esausta a questa sensazione di completezza perfetta.

Ora per dimostrargli la mia gratitudine pulirò il suo corpo con la mia lingua sino a cancellare da ogni parte della sua pelle le tracce del suo piacere, accarezzerò il suo cazzo con i miei capelli sino a impregnarli del suo odore e sapore.

"Non hai avuto paura...", mi dice dolcemente mentre veloce, libera le mie mani e i miei piedi.
Annuisco, con un lento movimento del capo, mentre mi sforzo con tutta me stessa di non correre con le mie mani a cercarlo. So che non posso togliermi la benda. Anche questa volta non potrò vedere il suo volto.
Sento il suo sguardo indugiare sul mio corpo in un'ultima lunga carezza, poi i suoi movimenti silenziosi e lenti della vestizione.

Sento i suoi passi che ora si allontanano.
Se lo conosco appena, starà già pensando a qualcosa di diverso per il nostro prossimo incontro.

Ed io sono già qui, con le mia fantasie ed il mio corpo ad aspettarlo.


Nemesi
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